Ayurveda e purificazione

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Nella tradizione ayurvedica ci sono tanti metodi naturali efficaci per disintossicare il corpo e la mente. Uno di questi può essere una tazza di acqua, limone e mezzo cucchiaio raso di miele che, bevuto caldo appena svegli, diventa il modo migliore per iniziare la giornata.

Ogni mattina, a digiuno, bevete a piccoli sorsi una tazza di acqua calda dolcificata con un cucchiaio di miele di acacia (per intenderci, quello di colore chiaro e dal sapore delicato) e arricchia dal succo di mezzo limone.
Un toccasana che rafforzerà il vostro sistema immunitario, purificherà completamente l’apparato digerente e vi darà la giusta carica per affrontare con il sorriso lo stress quotidiano.

L’ayurveda definisce questa sorta di limonata calda una vera e propria doccia interna. Si tratta infatti di un’umile bevanda, in grado però di compiere una profonda pulizia del nostro organismo non solo disintossicandolo ma anche favorendone la remineralizzazione. Ricordiamo infatti che il limone è un frutto ricco di vitamine e minerali ed è, inoltre, un potente alcalinizzante in grado di compensare eventuali situazioni di acidosi all’interno del corpo che possono portare alla comparsa di diversi disturbi.

L’acqua  calda che scende a digiuno lungo l’apparato gastrointestinale insieme all’azione solvente del limone agiscono con un’azione di pulizia. Questa bevanda rimuove le tossine, i residui della digestione e il muco che spesso si deposita nell’intestino. È un po’ come quando si lavano i piatti con acqua ben calda e sapone: i detriti si sciolgono e lo sporco viene eliminato. Il calore di questa bevanda al limone esercita inoltre un’azione di drenaggio del fegato e della cistifellea, eliminando i ristagni di bile.

La bevanda dell’acqua e limone aiuta a regolarizzare l’intestino. Spesso si pensa che il limone abbia un’azione astringente. Ma non è vero. L’acqua e limone è indicata sia per la stitichezza che per la diarrea: nel primo caso ha un’azione emolliente sulle feci e stimola l’evacuazione; nel secondo caso ha un’azione disinfettante e battericida. È questo il motivo, e non l’azione astringente, per il quale il limone viene indicato per la diarrea.

Dopo un paio di settimane si possono già notare alcuni miglioramenti, in particolare una digestione più efficace. Grazie a questa semplice bevanda si riesce a:

    • fluidificare il sangue e far scendere un po’ il colesterolo
    • regolare il metabolismo
    • rafforzare il sistema immunitario
    • stimolare la perdita di peso superfluo
    • alleviare i problemi reumatici
    • contribuire a fissare il calcio nelle ossa

Oltre ad eliminare le tossine, una bella tazza di acqua e limone aiuta a fornire all’organismo tante sostanze di cui ha bisogno. Il limone contiene infatti acido citrico, potassio, ferro, fosforo, manganese, rame, e una buona quantità di vitamine: A, B1, B2, B3, C e P.

Affinché il limone possa pulire l’interno del vostro corpo non dovete assumere nessun altro cibo per almeno un’ora per far si che l’acqua, grazie al calore, penetri nei recessi più reconditi delle vostre fibre dilatando le cellule e vivificandole. Non utilizzate acqua molto calda poichè il miele, come insegna l’ayurveda, diventa in tal caso tossico per l’organismo. L’acqua dovrà essere moderatamente calda.

Questa terapia naturale è consigliata generalmente a tutti ad eccezione di coloro che soffrono di disturbi gravi come insufficienze epatiche, iperacidità gastrica o artrite cronica. Provate per almeno un mese questo semplice metodo ayurvedico di purificazione, e praticate sei o sette cicli di Pavanamuktasana dopo aver bevuto la vostra tazza di acqua e limone. Rimarrete strabiliati dal potente effetto di questo rimedio antico come le montagne. Ricordate sempre che il potere dello yoga risiede nella sua quotidiana e regolare applicazione pratica: praticate dunque, raccontate la vostra esperienza condividendola sui commenti e…buona purificazione!

fonte:  http://simonaoberhammer.com/376-la-bevanda-di-acqua-e-limone-la-doccia-interna-mattutina/#sthash.IJTWfVIN.dpuf

Meditation

Pezzo meditativo del miglior Oliver Shanty & friends, gruppo musicale che ha ha accompagnato le pratiche yoga della mia generazione, cullata dalle loro ispiranti melodie. Propongo questo piccolo break come spunto di riflessione sulla bellezza eloquente della Natura.

Benefici delle pratiche yoga

 

 

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Per festeggiare il centesimo post finora pubblicato vi propongo questo interessante articolo sui benefici delle pratiche yoga, monitorate da alcuni dei più noti ricercatori genetici dell’università di Oslo. Leggete cosa  è scaturito da questo studio e…cosa aspettate a prendere il tappetino e cominciare subito la vostra pratica?

“Quanti e quali i vantaggi offerti dal praticare lo yoga? Molti, e i piu diversi, hanno ormai accertato numerosi studi scientifici. Si va dal semplice armonizzare il proprio corpo a piu noti benefici sulla mente e la salute dell’organismo, compreso il rafforzamento del sistema immunitario. Ma, oltre a questo, un nuovo studio ha suggerito che la millenaria pratica possa avere addirittura effetti sull’espressione genica, andando a produrre mutazioni interne.

I ricercatori dell’Universita di Oslo (Norvegia), coordinati dal dottor Fahri Saatcioglu, hanno condotto uno studio pubblicato su PLoS One in cui si suggerisce che gli effetti gia segnalati in precedenza circa le pratiche yoga hanno una componente fisiologica integrante a livello molecolare. Questa azione a livello molecolare viene avviata immediatamente durante la pratica, e puo costituire la base per stabili e salutari effetti a lungo termine.

Il professor Saatcioglu, insieme ai colleghi Su Qu, Solveig Mjelstad Olafsrud e Leonardo A. Meza-Zepeda, hanno coinvolto dieci soggetti adulti che hanno partecipato a un ritiro di una settimana in Germania, in cui hanno praticato lo yoga e altre attività. Durante le sessioni, i ricercatori hanno monitorato i cambiamenti che avvenivano nei partecipanti, scoprendo che quella sensazione di lucidità e benessere provata dagli yogi altri non era che la modifica nell’espressione di ben 111 geni che era avvenuta durante la pratica.

La settimana di ritiro, per i partecipanti, si e svolta nel seguente modo: i primi due giorni hanno praticato per 2 ore gli esercizi yoga comprensivi di posture, esercizi di respirazione e meditazione. I giorni seguenti si sono dedicati a passeggiate nella Natura e all’ascolto di musica jazz o classica. Sia prima che dopo le quattro sessioni di esperimenti, i ricercatori hanno prelevato dei campioni di sangue dai partecipanti, che sono stati analizzati al fine di valutare l’attività del sistema immunitario per mezzo delle cellule mononucleate.

Le analisi condotte sull’attività di queste cellule – che svolgono un ruolo chiave nell’attività del sistema immunitario – hanno permesso di scoprire che quando i volontari si erano dedicati alle passeggiate nella Natura e all’ascolto della musica si verificava un mutamento nell’espressione genica in 38 di queste cellule circolanti.

Quando invece si erano dedicati alla pratica dello yoga, queste mutazioni nell’espressione genica avvenivano in 111 cellule mononucleate. Entrambe le pratiche hanno influito sulle modifiche di 14 geni in comune. Per cui se ne deduce che «i due regimi, in qualche misura, influenzano i processi biologici simili», scrivono i ricercatori.

Tuttavia, la pratica dello yoga ha avuto un impatto significativamente maggiore, rispetto alle altre due attività. Questo suggerisce che, sebbene le camminate nella Natura e l’ascolto di un certo tipo di musica possano essere benefiche per la salute e a livello molecolare, la pratica dello yoga le supera comunque, offrendo un effettivo maggiore beneficio”.

Fonte: http://www.lastampa.it/…/lo-yoga-produce-benefici-mutamenti…/pagina.html

Respirare con il Mare

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L’OCEANO E IL PRANAYAMA

Il giovane si avvicinò al mare. Aveva acquisito un buon modo di stare seduto ed un portamento eretto. Era in buona postura. Che cosa gli mancava? Che cosa poteva insegnargli lo sciacquio delle onde? Si alzò il vento. Il flusso e il riflusso del mare si fecero più profondi e ciò risvegliò in lui il ricordo dell’oceano.

In effetti, il vecchio monaco gli aveva pur consigliato di meditare “come l’oceano” e non come il mare. Come aveva fatto ad indovinare che il giovane aveva passato lunghe ore in riva all’Atlantico, soprattutto la notte, e che già conosceva l’ arte di accordare il proprio respiro al grande respiro delle onde? Inspiro, espiro… poi: sono inspirato, sono espirato. Mi lascio portare dal respiro, come ci si lascia portare dalle onde… Così, faceva il morto portato dal ritmo della respirazione oceanica. Ciò l’aveva condotto talvolta sull’ orlo di strani deliqui, ma la goccia d’acqua che una volta “si dileguava nel mare” oggi custodiva la propria forma, la propria coscienza.

Era l’effetto della postura? Del suo radicamento nella terra? Non era più portato dal ritmo profondo della respirazione. La goccia d’acqua conservava la propria identità e tuttavia sapeva di “essere una” con l’oceano. É così che il giovane uomo imparò che meditare è respirare profondamente, è abbandonare al suo corso il flusso e riflusso del respiro Apprese ugualmente che, se vi erano delle onde in superficie, il fondo dell’oceano rimaneva tranquillo. I pensieri vanno e vengono come schiuma, ma il fondo dell’essere rimane immobile. Meditare a partire dalle onde che siamo per lasciarsi annegare e mettere radici nel fondo dell’ oceano. Tutto ciò diventava in lui ogni giorno un poco più vitale, ed egli ricordava le parole di un poeta che l’avevano segnato al tempo della sua adolescenza: “L’esistenza è un mare pieno di onde. Di questo mare la gente comune non percepisce che le onde. Guarda come dalle profondità del mare innumerevoli onde salgono in superficie, mentre il mare rimane nascosto nelle onde”.

Oggi il mare gli sembrava meno “nascosto nelle onde”, l’unicità di tutte le cose gli pareva più evidente, e ciò non aboliva la molteplicità. Egli aveva minor bisogno di contrapporre il fondo e la forma, il visibile e l’invisibile. Tutto costituiva l’oceano unico della vita.Nel fondo del suo respiro non c’era forse la “Ruah”? Il “pneuma”? Il grande respiro di Dio? “Colui che ascolta attentamente la sua respirazione, – gli disse allora il vecchio monaco Serafino – non e lontano da Dio. Ascolta chi giace al limite della tua aspirazione. Ascolta chi si trova al principio della tua inspirazione”.

Effettivamente c’erano al principio e alla fine di ogni respiro alcuni secondi di silenzio, più profondi del flusso e riflusso delle onde, c’era qualcosa che l’oceano sembrava portare…

Fonte: L’Esicaismo, di Jean-Yves Leloup

Praticare ogni giorno

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Il post che oggi vi propongo è sulla necessità di praticare quotidianamente lo yoga per mantenersi in buona salute e per iniziare a costruire un corpo sano per l’età avanzata. La pratica degli asana del pranayama e della meditazione svolta quotidianamente può veramente salvare la nostra vita: senza tutto questo mente e corpo si deteriorano. Se rimaniamo inattivi le nostre ossa gradualmente si decalcificano arrivando all’osteoporosi, malattia potenzialmente fatale che è molto comune tra le donne in età avanzata. Per cui organizzare la nostra giornata per praticare in una classe di yoga con un buon insegnante almeno due volte alla settimana, non è cosa eccentrica né tantomeno frivola: è essenziale. Non solo.

La mente si ammala nello stesso modo in cui il corpo si ammala. Ecco perché non smetterò mai di raccomandare la pratica quotidiana del pranayama e della meditazione: fosse anche per pochi minuti, all’inizio. Quei pochi minuti diverranno il nostro più prezioso investimento per il futuro, per produrre endorfine nel nostro sistema nervoso, per placare le ansie della mente e per contribuire a creare attorno a noi un ambiente più armonioso.

Il nostro scheletro è la nostra struttura portante corporea. Le ossa ci permettono di stare eretti e di muoverci, grazie alla contrazione dei muscoli attaccati alle ossa. Altra funzione delle ossa è proteggere gli organi interni vitali: il cranio per il cervello e le costole per gli organi interni del torace. Le nostre ossa sono composte prevalentemente da calcio, e continuano a crescere e svilupparsi fino  all’età di circa 25 anni. Il calcio inoltre viene usato dai nervi e in diverse altre funzioni del corpo. A seconda del livello di attività del singolo e in risposta alle sollecitazioni meccaniche il corpo ri-costruisce  le ossa, che divengono più forti se vengono utilizzate nell’esercizio fisico.

Se rimaniamo attivi fisicamente le nostre ossa continuano il salutare processo di rigenerazione e riparazione e rimangono forti. Ma se diveniamo pigri, sedentari e non pratichiamo questo processo rigenerativo viene fermato nel corpo. Un esempio? Gli astronauti che ritornano da lunghe permanenze nello spazio, con assenza di peso e di gravità, presentano una pericolosa perdita della densità ossea e della massa muscolare, che si atrofizza. L’osteoporosi nelle persone anziane e nelle donne in post-menopausa causa fratture ossee, poiché diminuendo la densità ossea le ossa divengono più suscettibili a cedere e a sfaldarsi. Il termine “Osteoporosi”  difatti vuol dire “osso poroso”. Questo significa che in una seria osteoporosi il minimo trauma potrebbe compromettere l’integrità della struttura ossea che cede e si frattura, con le conseguenze che conosciamo. E per ossa intendo TUTTE le ossa, comprese le vertebra della spina dorsale: immaginate cosa può comportare il progressivo  sfaldamento di quella struttura.

Ora il mio non vuole essere un trattato medico sull’osteoporosi, ma un invito a voi tutti a mantenere consolidata la pratica yogica in chi già pratica da tempo, e un invito a scoprire il benessere che l’inizio di una pratica costante può donarvi sin da subito. Aggiungo a tutto questo che uno stile di vita insalubre dove si consuma un eccesso di sale, proteine, zuccheri raffinati,alcolici, fumo e caffeina favorisce enormemente le possibilità di ammalarsi d’osteoporosi. Senza parlare poi degli effetti deleteri dello stress.

Il rimedio? Cercatevi un insegnante di yoga certificato e assieme iniziate il vostro percorso personale verso uno stile di vita salutare e armonioso. Praticate in una classe di yoga per due volta la settimana ,e altre due volte, esercitatevi a casa seguendo disciplinatamente le istruzione del/la  vostro/a insegnante. Cambierà la vostra vita, il vostro stato di salute migliorerà e la vostra mente diverrà più limpida e pacifica. Perché avete messo in moto un cambiamento. Il vostro cambiamento. Tutto il resto dei benefici seguirà lentamente e progressivamente se vi manterrete costanti nella vostra pratica yoga. Vi auguro di sperimentare ogni bene applicando questi insegnamenti senza tempo donatici dall’India. Vi auguro di divenire migliori, voi stessi, creando attorno a voi individui migliori e un ambiente più a dimensione umana, nell’armonia del cuore.