Le persone vengono nella tua vita con una ragione

Crediamo che le persone entrino a far parte delle nostre vite e appaiano e spariscano come scene di un film. Casualmente. Ma nulla è dettato dal caso in questo Universo sincronico e cosciente. Nulla. Gli incontri più “paradossali” che possiamo fare nella nostra esistenza hanno un senso e un motivo di essere, che va osservato e giudicato dopo essere stato levigato a lungo dalle sabbie del Tempo. Dobbiamo acquisire, grazie alla profonda meditazione, una “prajna paramita”, una chiara visione a tutto campo, che ci svelerà il senso profondo di ogni incontro avvenuto lungo sentiero della nostra vita. Sono graditi i vostri preziosi commenti.

 

SI, viaggiare!

Asana ristorative

Spesso succede che a causa del lavoro, di viaggi in auto, treno o aereo siamo costretti a rimanere forzatamente seduti per lungo tempo con dolorose sensazioni alla schiena quando ci si rialza. Questo accade anche dopo lunghi percorsi in bicicletta o correndo: abbiamo la stessa sensazione di rigidità.

Il quadricipite femorale e l’ileopsoas si accorciano in queste circostanze, creando un nucleo di tensione che non solo accorcia la muscolatura delle gambe, ma crea inoltra debolezza nel giunto articolare dell’anca stessa. Osservate la prima figura in alto, pavanamuktasana. La gamba a terra si riallunga, mentre la gamba portata al torace si rilassa dalla tensione.

Nel piegare la gamba fatelo in maniera da non creare tensione nel giunto articolare della testa del femore. Nell’estendere la gamba in terra, premete saldamente il tallone sul pavimento mantenendo la coscia premuta che spinge verso il basso e che ruota verso l’interno, ed allungandola verso il tallone. Allontanare il tallone a terra in direzione opposta a quella dell’anca. Alternate con l’altra gamba praticando almeno tre volte per lato.

Nella seconda figura in basso, adho mukha virasana, l’ileopsoas si distende e la colonna lentamente riottiene la sua lunghezza originaria. Fate scivolare i glutei verso i talloni ed estendete le braccia oltre il capo. Usate un cuscino a sostegno del torace per ottenere un buon effetto rigenerante e…buona pratica ristorativa!

Quando non sarò più che un sogno

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“Vengo a voi per dirvi di Lui
e della via per chiuderlo nel vostro cuore
e della disciplina che porta la sua grazia.

Per mezzo della mia mente che in silenzio vi parla,
io comunico con voi che mi avete chiesto di guidarvi alla
presenza del mio Amato
o vi parlo con un dolce sguardo espressivo
o con amore vi dico parole sommesse
o, in modo chiaro, vi induco a non allontanarvi da Lui.

Ma quando non sarò più che un ricordo
o un’immagine mentale, o una voce silente,
quando nessun richiamo terreno potrà mai rivelare
la mia dimora nello spazio inesplorato,
quando né lievi implorazioni, né duri, possenti comandi
vi porteranno la mia risposta,
sorriderò nella vostra mente quando sarete nel giusto
e quando avrete torto piangerò coi miei occhi
osservandovi nell’oscurità,
e piangerò coi vostri occhi, forse;
e, sussurrando, parlerò nella vostra coscienza
e ragionerò con voi attraverso la vostra ragione
e amerò tutti attraverso il vostro amore.

Quando non potrete più parlare con me,
leggete i miei Sussurri dall’Eternità;
attraverso di essi
vi parlerò eternamente.

Sconosciuto camminerò al vostro fianco
e vi proteggerò con braccia invisibili.
E non appena conoscerete il mio Amato
e udrete la Sua voce nel silenzio
voi conoscerete anche me in un modo tangibile,
più di quanto mi abbiate conosciuto su questo piano terrestre.

E, inoltre, quando non sarò più che un sogno per voi
verrò a ricordarvi che anche voi non siete altro
che un sogno del mio Celeste Amato,
e quando anche voi saprete di essere un sogno,
come lo so io ora,
saremo tutti per sempre desti in Lui.”

Paramahansa Yogananda