Eyal Shifroni: una sedia per lo yoga

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Cari amici dello yoga,

il post di oggi è dedicato a uno dei più rivoluzionari insegnanti di iyengar yoga che ho avuto la fortuna e il piacere di incontrare: Eyal Shifroni. Ho conosciuto Eyal allo Yoga Festival a Roma del 2014 ed è stato come riconoscere un vecchio amico.

Ho subito preso i riferimenti e l’ho raggiunto a fine dicembre dello stesso anno in Israele a  Zichron Yaakov, il paese dove vive, vicino Tel Aviv. Ho fatto lezione nel centro di casa sua assieme ai suoi studenti e da li’ siamo partiti in ritiro nel deserto del Negev per tre interi giorni, trascorrendo anche il capodanno nel deserto tra pratica di asana e meditazione Vipassana intensiva.

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Eyal si interessa alla pratica dello yoga dal 1978, mentre dal 1985 inizia ad insegnare l’Iyengar Yoga. Di professione informatico, Eyal è un senior teacher che si divide nell’insegnamento tra Zichron Yaakov e il centro di Tel Aviv. Ho intuito subito la genialità del suo insegnamento. Dopo averlo invitato in team con Adriana Calò per la prima volta in Italia lo scorso anno con un seminario che ha avuto tante adesioni, abbiamo rinnovato l’invito anche per l’estate 2016, dove sarà ospite del Centro Surya e del Centro Corpo e Mente entrambi di Civitavecchia.

Siediti e fai yoga!

Eyal Shifroni non insegna lo yoga con la sedia: Eyal è LA SEDIA! Non ho mai visto tanta fertile creatività nello yoga applicato alla sedia. Autore del libro A chair for Yoga, è un vulcano di idee originali su come accedere ad asana apparentemente impossibili grazie all’ausilio di una o più sedie. E nel libro sono descritte solo alcune delle quasi infinite modalità di applicazione che egli insegna nei suoi seminari. Lo rincorro praticamente tra Israele ed Europa, dove viene continuamente invitato.

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L’avventura di Monaco

Ultima delle sue tappe, Monaco di Baviera, dove è stato ospite del centro della gentilissima insegnante Monika Hubner lo scorso 6/8 novembre. Monika ha organizzato tre giorni di stupendo lavoro con Eyal, al quale ho avuto la gioia di partecipare. Tre giorni di studio profondo degli Yoga Sutra, pratica degli asana, pratica del pranayama e alcuni approcci alla meditazione Vipassana, di cui Eyal è esperto insegnante e praticante: insomma tre giorni di yoga COMPLETO!

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Conosco le sue modalità d’insegnamento, ma quel che mi stupisce ogni volta che pratico con Eyal, è la sua geniale prolificità nel trovare metodologie sempre nuove sull’uso delle sedie e non solo! Atmosfera piacevolmente rilassata ma concentrata allo stesso tempo, compagni di pratica gradevoli, il seminario si è svolto in un sottofondo di collaborazione e vicendevole aiuto nella pratica, sotto il vigile sguardo di Eyal che si prodigava in mille spiegazioni e correzioni sugli allievi.

Eyal: l’insegnante

In questo Eyal è un grande, perché non si risparmia affatto ma condivide la sua esperienza nello yoga senza tenersi nulla. Non l’ho MAI sentito alzare la voce, insegna con un modo di parlare rilassato e pacato, e ha un approccio con gli studenti molto semplice e diretto. E’ affascinante vedere come insegna concetti profondi di asana, pranayama e meditazione imbevendo di profonda pace ogni parola dei suoi discorsi. Chi conosce Eyal sa cosa sto scrivendo. Comunica un senso di pace, calma e confidenza che silenziosamente si trasmette nella pratica. La pratica diviene gioia, la pratica diviene quiete silente. Asana in piedi, asana in avanti, archi rotazioni, lo stesso pranayama svolti con le sedie e in tantissime soluzioni.

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Il dono del suo insegnamento

Grazie Eyal per averci fatto scoprire altre dimensioni dello yoga con una semplice sedia. Grazie per averci fatto comprendere che per essere ascoltato un insegnante non ha bisogno di gridare, ma gli bastano la solida esperienza maturata e la compassione verso gli allievi. Grazie per aver approfondito ancora una volta le quattro qualità descritte da Patanjali nel Sutra 1/33: Maitri (l’amicizia), Karuna (la Compassione verso gli esseri senzienti), Mudita (la gioia per la felicità altrui) e Upeksanam (l’indifferenza verso il piacere e  il dolore, la virtù e i vizi). Questi sono i quattro gioielli che predispongono la mente umana verso l’armonia interiore. Se mancano questi, dispiacere e infelicità nasceranno nel Cuore del praticante.

Come tu sempre ci ricordi lo Yoga non è solo tirare su le rotule, ruotare le spalle ed aprire il torace, ma è essenzialmente la pratica di questi divini principi che hanno il potere renderci degli esseri umani migliori: gioire con chi è felice, provare compassione verso chi soffre, essere amici dei virtuosi, essere imparziali verso coloro che vivono nel vizio, malgrado ogni tentativo di farli cambiare. Possiamo noi far germinare quei semi di consapevolezza che tu hai depositato nei nostri cuori.

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