Molto ci sarebbe da dire sul potere di Swadhyaya applicato alla nostra quotidianità. E’ uno strumento che permette di sondare gli abissi della nostra coscienza, studiandone le poliedriche sfaccettature nel loro insieme complesso e multiforme. Swadhyaya può essere applicato in molti campi della nostra ricerca interiore, dalla meditazione, al pranayama all’esecuzione degli asana. Altrimenti la pratica del nostro Yoga diverrà puramente meccanica, robotica e arrivati a un certo punto ristagnerà, non avendo terreno fertile e irrigato sul quale fruttificare rigogliosamente.
Ascoltiamo questa interessante intervista a Salvatore Brizzi che ci illustra dei preziosi spunti di riflessione. studio della nostra anima, centratura nel momento presente: Swadhyaya, appunto! Buona visione e…donate il vostro prezioso commento e se vi è piaciuta.
Grazie Aldo.Questa intervista è veramente illuminante perchè in modo semplice spiega il vero valore dell’introspezione e l’importanza di portare luce nelle nostre zone d’ombra smettendo di lottare con la mente.Ho impiegato tanto per capire che non si cambia con la forza ma accettandosi e che non si cambiano gli altri ma li si ama incondizionatamente come parte di noi.All’inizio è difficile perchè non si può più incolpare nessuno della nostra infelicità,poi diventa una grande opportunità.A poco a poco succedono dei piccoli miracoli,quando si smette di reagire e si considerano coloro che ci “feriscono”come dei maestri parte del nostro percorso evolutivo.Come dice Brizzi(lo sto sperimentando ogni giorno)accade sempre ciò che ci serve.A fatica il mio cuore lo ha compreso ma avendolo fatto anche il mio mondo esterno sta a poco a poco migliorando…funziona davvero!Giò 🙂
L’esperienza raccontata ha dato voce ad alcune cose che mi son capitate in prima persona ed è stato “istruttivo” sentire vocalizzate sensazioni percepite e ancora senza dignità di nome.