Yoga e stati di coscienza

 

mente

 

 

Nel  post di oggi voglio parlare degli stati di coscienza di sonno, sogno e veglia, tanto citati nella letteratura del Vedanta e delle Upanishad. Come si alternano nell’arco della nostra giornata questi tre stati di coscienza e da cosa sono caratterizzati?  La differenza tra lo stato di veglia e quello di sogno sta nel fatto che durante la veglia la mente dipende dalle impressioni esterne, mentre nel sonno elabora le proprie impressioni e ne gode, utilizzando ovviamente il materiale delle ore di veglia. Nello stato di veglia esistono a prescindere dalla mente.

Ogni mattina quando vi svegliate ritrovate gli stessi oggetti. Nei sogni, però, gli oggetti esistono solo finchè c’è la mente, fino a quando dura il sogno, poiché le creature di sogno sono create dalla mente. Nel sogno è la stessa mente che crea e proietta le creature di sogno, traendole dal materiale fornito dalle esperienze di veglia con qualche modifica. Quando la mente ritorna nello stato di veglia, tutti gli oggetti di sogno svaniscono.

Lo stato di veglia: un lungo Sogno.

Sognate di essere un re, godete diverse forme di piacere regale, ma non appena vi svegliate tutto svanisce… Non siete tristi per la perdita, perchè sapete che le cose del sogno sono ireali. Lo stesso vale anche nella coscienza di veglia: se siete ben saldo nell’idea che il mondo sia una proiezione illusoria non proverete dolore.

Quando conoscerete Brahman (il vero Tattwa), anche la coscienza di veglia vi apparirà come un lungo sogno (dirgha svapna). Lo stato della coscienza di veglia non esiste né nel sogno né nel sonno profondo; per questo è illusorio. La Realtà esiste sempre, in tutte le condizioni o stati. Svegliatevi e realizzatelo, praticanti dello yoga! Svapna-Jagrat (sognare nello stato di veglia) significa costruire castelli in aria (manorajya), ricordare eventi e cose del sogno, ricordare le cose del passato nello stato di veglia.

Il sonno profondo.

Quando la mente entra nella puritat nadi si è nel sonno profondo. Nel sonno profondo senza sogni cessa ogni forma di coscienza empirica. In questo stato non c’è il gioco della mente; non vi è raga né dvesha (attrazione e repulsione, simpatie e antipatie). La mente rimane assorta (laya) nella sua causa, viene riassorbita in se stessa (manolaya); non vi è neppure la manifestazione degli organi dei sensi. Questo stato di sonno non è negativo o un totale non-essere.

Quando ci svegliamo abbiamo il netto ricordo di un felice e corroborante riposo: il sonno profondo. Il sé continua ad esistere, anche se privo di esperienze. La coscienza è continua. Quando vi risvegliate sapete di essere esistiti anche durante il sonno. Sentite di esistere sempre. Un attento studio degli stati di veglia, sonno e sonno profondo è di immenso aiuto per una chiara comprensione della filosofia yoga del Vedanta.

Questi tre stati sono inoltre presi in esame anche durante la pratica del rilassamento e della meditazione, dove la mente viene guidata ed osservata per capire i suoi meccanismi più reconditi e come questi meccanismi influenzino il nostro vivere quotidiano. Lo yoga, come Patanjali ci ricorda all’inizio degli Yoga Sutra, è il placarsi delle onde fluttuanti della mente che ci tengono avvinghiati a questo…mondo di sogno, creato dalla mente stessa. Nella pratica dello yoga bisogna sempre tener conto della stretta interdipendenza tra corpo, mente ed emozioni, ed ogni praticante è uno scopritore, il laboratorio di se stesso. Chi si avvicina allo yoga avrà sempre la gioia di fare le proprie scoperte attraverso l’esperienza della pratica personale. In quel laboratorio interiore ognuno di noi avrà accesso a una migliore comprensione di se stesso.

Fonte: Swami Shivananda – La mente – Vidyananda editore

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