Pranayama, ovvero l’uso cosciente del respiro

La parola Pranayama è composta da prana, che indica energia, luce, e yama, che indica regolazione, misurazione, controllo.Ricordo quando, appena diciassettenne, mi ingegnavo con le prime esperienze nell’uso del respiro secondo la tradizione yogica. Al solo pensarci oggi sorrido: quante peripezie affrontate per tentare di cavalcare la tigre del respiro! Ma già da quei primi rudimentali approcci col mio respiro, capivo che non è possibile praticare pranayama senza essere coscientemente vigili e stabiliti nel presente. È precisamente questo che percepisce chiunque si metta all’opera con il pranayama. Se la mente non è presente nel guidare il respiro, il processo diventa praticamente impossibile!

Col tempo e l’esperienza scoprii l’unità che sottende corpo, mente e respiro, tre anelli inscindibili che formano un’unica catena. Insomma, l’esperienza comune nelle pratiche respiratorie yogiche è la direzione della coscienza nel presente e l’interiorizzazione della consapevolezza.

Ecco perché il pranayama è uno degli elementi dell’ottuplice sentiero di Patanjali, o Ashtanga Yoga. La parola Ashtanga è composta da ashta, otto, e anga, membra.

La nostra mente vive quasi sempre o nelle ansie del futuro o nei rimpianti del passato: raramente è ben stabile nel presente. Vivendo nel presente noi effettuiamo invece un semplice ma fondamentale processo. Cioè spostiamo il nostro equilibrio dal sistema nervoso simpatico a quello parasimpatico, con l’effetto di ottenere sensazioni calmanti e rigeneranti, la diminuzione della frequenza cardiaca e respiratoria, la conseguente regolarizzazione della pressione sanguigna. Ritengo che già solo questi elementi, nel mondo caotico e veloce in cui viviamo, possano essere considerati un validissimo strumento di auto-aiuto e un inizio di autoconoscenza.
La pratica costante e regolare dona gradatamente qualità come serenità, autocontrollo, stabilità emotiva e psichica. La pratica personale e l’esperienza ottenuta con i miei allievi in tanti anni d’insegnamento mi portano a testimoniare la validità del pranayama, anche come preventivo di molti disturbi psicosomatici.

Questa è solo una breve introduzione, ma in seguito esploreremo questo tema, analizzandolo nei suoi molteplici aspetti, tipologia di pratiche, metodologie e implicazioni psiche-soma.

2 pensieri su “Pranayama, ovvero l’uso cosciente del respiro

  1. Tutto questo è semplicemente affascinante e interessante, cose che ci ripeti spesso d’altronde! Complimenti mi piace molto! Donatella

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